Approvata lunedì notte dal Consiglio dei Ministri la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, meglio nota come NaDef.
Ieri il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ne ha illustrato i punti fondamentali: nel 2021 l’Italia utilizzerà 25 miliardi del programma Next Generation Eu, suddivisi tra 10 di sovvenzioni e 11 di prestiti dal Recovery Fund più 4 di finanziamenti per la coesione (React Eu).
Il piano fornisce un quadro delle risorse che l’Italia chiederà all’Europa fino al 2026. Nel 2022 saranno 37,5 miliardi fino ad arrivare a 41 miliardi nel 2023. Nei tre anni successivi ci sarà una graduale diminuzione, nel 2026 si stimano 27,5 miliardi. Per i primi anni, l’Italia richiederà sovvenzioni, riducendo i prestiti che incidono sul debito, ma che potranno essere sfruttati, tra gli altri, per il superbonus per le ristrutturazioni energetiche e antisismiche.
Alla domanda sul Mes e i 36 miliardi che il governo potrebbe richiedere per investimenti nel campo medico-sanitario, Gualtieri non ha dato una chiara risposta, ma si è limitato a dire che il Mes, seppur non utilizzato, ha contribuito a stabilizzare i tassi di interesse e ridurre lo spread.
“L’Italia si trova di fronte ad un’opportunità unica che deve saper cogliere” – ha dichiarato Gualtieri, che si è detto ottimista e convinto che il piano delle risorse illustrato ieri e la manovra per il 2021 porteranno in breve tempo ad una graduale riduzione del debito.