Le origini e la storia del cappello di Panama: un accessorio senza tempo da quando ha conosciuto la fama.
Le origini
Il cappello di Panama nasce nel lontano 1500, per l’esattezza risalgono a quegli anni le prime notizie su questo accessorio. A parlarne per la prima volta sono i Conquistadores che lo vedono indossare agli indigeni, per ripararsi dal sole. Il vero cappello di panama è dell’Ecuador e viene realizzato a mano nelle città di Jipijana, Cuenca e Montecristi. È qui che per ottenere quel tipo di tessuto si utilizzano le fibre ricavate dalle foglie della palma nana Carludovica palmata. Nel 2012, l’Unesco ha proclamato il cappello di Panama: “Patrimonio immateriale dell’umanità“.
Celebrità: tutte pazze per il cappello di Panama
Gli spagnoli sono i primi a portarlo in Europa e il cappello conquista anche Napoleone, ma soprattutto i cercatori d’oro che per arrivare in California passano da Panama. Proprio in questa città nel 1906 il copricapo degli indigeni conquista la fama. Theodore Roosevelt lo indossa durante l’inaugurazione del Canale di Panama e le foto fanno il giro del mondo: prende il nome di capello di Panama. Quando si parla di questo accessorio non si può non pensare allo scrittore Ernest Hemingway. Proprio lui ha contribuito ad affermare la celebrità del copricapo indossandolo e parlandone all’interno dei suoi romanzi. Tanti sono i personaggi storici e contemporanei che amano il cappello di Panama. Winston Churchill, Paul Newman, Richard Nixon, Jaqueline Kennedy, Sean Connery e molti altri che l’hanno reso sempre più glamour.
Come si realizza
Il vero cappello di Panama viene realizzato a mano in Ecuador, nella regione occidentale del Manabi con le fibre di quella che volgarmente viene chiamata Palma toquilla. Per ottenere i fili che poi saranno intrecciati, le foglie vengono sfilacciate e immerse nell’acqua bollenti; dopodiché le stringhe, così sono chiamati i fili, per farle asciugare vengono appese. Gli artigiani per realizzare un cappello impiegano circa 4 ore e sono loro stessi a selezionare le stringhe che saranno inumidite e poi intrecciate, in base alla qualità e alla finezza della fibra. Ogni giorno sono prodotti circa quaranta pezzi.